Eleuterococco, una radice moderna

Eleuterococco, una radice moderna

Mai una pianta è stata tanto utile, come l'eleuterococco (Eleutherococcus senticosus, famiglia delle Araliaceae), per alleviare i disturbi della vita “moderna”.

 
L'eleuterococco è un arbusto appartenente alla famiglia delle araliaceae, che cresce rigoglioso in alcune zone della Russia orientale, della Cina e del Giappone.

I primi studi sulle proprietà della pianta sono stati effettuati negli anni 60 dai ricercatori russi, i quali isolarono sette principi attivi denominati eleuterosidi A-G, il cui contenuto totale, nella radice, può arrivare allo 0,9%. Sono questi principi attivi, oltre agli altri scoperti più di recente, a conferire alla pianta le sue proprietà adattogene.

 
Un adattogeno è una sostanza che deve essere innocua e senza effetti collaterali, avendo tuttavia un'azione normalizzante e aspecifica (che aumenta la resistenza dell'organismo a numerosi agenti fisici, chimici e biochimici):

  • sull'atrofia o ipertrofia surrenale e tiroidea;
  • aumenta la capacità renale nella pielonefrite;
  • riduce l'ipertensione o aumenta la pressione nell'ipotensione, normalizzandola;
  • normalizza la glicemia;
  • normalizza i leucociti;
  • riduce l'eritrocitosi o l'eritropenia;
  • riduce l'attivazione della corteccia surrenalica in risposta allo stress;
  • previene l'involuzione timica e linfatica causata dallo stress;
  • protegge dall'esposizione alle radiazioni;
  • inibisce la cancerogenesi;
  • riduce la biosintesi epatica del colesterolo;
  • stimola la sintesi del DNA;

Una proprietà importante delle piante adattogene è la capacità di inibire la fase di allarme della reazione allo stress. L'etimologia della parola stress proviene dal termine “stringere” ed indica, nel linguaggio ingegneristico, lo stato di una struttura sottoposta ad un carico rilevante.

 
Quando siamo nella situazione che “...devo correre a scuola a prendere mio figlio”, “...devo terminare il lavoro entro due giorni ma me ne occorrerebbero otto”, “entro domani devo trovare i soldi per la rata del mutuo”, “non ho il tempo per respirare”, siamo esattamente come una struttura sottoposta ad un carico di peso eccessivo. Nella nostra struttura il continuo stato di allerta mette in circolo, nell'organismo, alcune sostanze chiamate “mediatori primari” (cortisolo, adrenalina, noradrenalina, DHEA-S diidroepiandrosterone) che, di per se, farebbero parte del nostro kit “salva vita” che ci permette, nel caso ci ritrovassimo in una situazione di pericolo (il leone che scappa dalla gabbia allo zoo, un camion che sta per investirci, ecc.) di fare arrivare più nutrimento ai nostri muscoli e di pensare e reagire più velocemente per poter scappare e metterci in salvo.

 
Se la situazione di stress si protrae nel tempo, i mediatori primari finiscono per alterare i principali processi fisiologici dell'organismo, detti mediatori secondari: la pressione del sangue, la densità delle lipoproteine HDL ed il colesterolo totale, emoglobina glicosilata e l'obesità addominale. Questi ultimi, a loro volta, produrranno progressivamente una serie di conseguenze per la nostra salute, aumentando la mortalità, aumentando le malattie cardiometaboliche (infarti, ictus, ipertensione, diabete), diminuendo le capacità cognitive e le capacità fisiche.

 

Tutto questo ci porta a pensare che nei prossimi anni si guarderà allo stress come al principale problema per la nostra salute, nelle società occidentali e nei paesi industrializzati. E' per questo motivo che appare importante adottare uno stile di vita sano, una alimentazione e un esercizio fisico appropriati e regolari, avvalendosi di rimedi naturali che aiutino a normalizzare i valori dei mediatori primari e secondari.

 
Buona salute a tutti.

 Natursimul

 

 

Bibliografia:

J. E. Pizzorno jr, M. T. Murray - Textbook of natural medicine - Churchill Livingstone